Il termovalorizzatore di Roma è una chimera ma a Brescia è una realtà dagli anni ’70. Questo in sintesi il concetto che Miriam Cominelli, ex Assessore all’Ambiente del Comune di Brescia, manda a dire al pariolino Carlo Calenda in risposta un’affermazione di Calenda stesso riguardante il fatto che se in Lombardia vincesse Majorino, addio ai termovalorizzatori. Qui sotto virgolettato, il testo integrale della risposta di Cominelli al Sor Calenda e c’è da credere che la storia non finirà qui. Vero Carlo ? Ah pòta…
“Le prese di posizione di Carlo Calenda, che parla di chiusura dei termovalorizzatori e decrescita infelice in caso di vittoria del Pd in Regione Lombardia, dimostrano quanto poco conosca il nostro territorio. Dovrebbe infatti sapere che a Brescia il sistema del teleriscaldamento e il termoutilizzatore sono eccellenze a livello non solo nazionale, ma europeo.
Negli ultimi anni, grazie anche alla guida del Pd e del centrosinistra in città con la Giunta di Emilio Del Bono, di cui ho fatto parte come assessore all’Ambiente, sempre più si è puntato su un efficientamento e su una vera decarbonizzazione del sistema, vincendo la scommessa e ottenendo grandi risultati per sostenibilità, riduzione dei consumi e ottimizzazione delle risorse.
Siamo le stesse persone che oggi si candidano per un vero cambio di passo in Lombardia e non per riproporre la fotocopia sbiadita del governo Fontana, come invece si rischia con la candidatura di Letizia Moratti.
Miriam Cominelli
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